Nelle opere di Armando Pelliccioni, fisico ed artista, l’Uomo e la Natura agiscono in sinergia per materializzare sulla tela la meraviglia del Cosmo.
Partendo dalla passione per Piet Mondrian e per la geometria euclidea, Pelliccioni ha iniziato la sua carriera artistica realizzando opere matematicamente precise e spazialmente nitide, in cui l’artista pianificava e realizzava tutto ciò che sarebbe apparso sulla tela, forme e colori.
La Teoria del Caos ha poi preso il posto della matematica “classica” nei lavori successivi, in cui la Natura ha iniziato a decidere in parte, attraverso la componente frattale, l’esito del processo creativo. Il passo successivo è consistito nella sostituzione della matematica con la Fisica, liberando la casualità intrinseca presente nell’Universo con le Esplosioni, dando ampio “potere decisionale” alla Natura e alle sue manifestazioni.
L’ultima evoluzione nell’arte di Pelliccioni è stata di inserire nei suoi lavori la componente umana, attraverso una manifestazione gestuale che riesce a dialogare con l’espressione caotico-deterministica dell’Universo, dando vita ad opere in cui compaiono stratificazioni segniche e coloristiche frutto del connubio tra componente umana e componente naturale.
Il rapporto tra Arte e Scienza è chiaramente fondamentale nel pensiero creativo di Pelliccioni che ha saputo unire queste sue due grandi passioni realizzando un’arte nuova, contraddistinta da una cifra stilistica particolare, frutto di una concezione mentale che, in una sorta di visione panteista dell’Universo, mette Uomo e Natura sullo stesso piano, dando importanza ad entrambi, senza che l’uno prevarichi sull’altra e viceversa.
Come le Esplosioni richiamano visivamente i “dripping” di Jackson Pollock, anche se il linguaggio artistico di Pelliccioni è totalmente diverso da quello usato dall’artista statunitense leader dell’Action Painting, nelle nuove opere intitolate IntUN# è Mark Rothko, altro artista vicino all’Espressionismo Astratto, a venirci in mente mentre le osserviamo, per la presenza di campiture di colore degradante e “soffuso”, ma anche in questo caso la tecnica usata da Pelliccioni e la poetica legata alle sue opere sono diverse. E comunque Armando ha studiato entrambi questi due grandi artisti come all’inizio della sua carriera ha fatto con Mondrian, perché prima di diventare artista egli è stato, ed è tuttora, un grande appassionato d’arte. Ma è anche un fisico ed è quindi in grado di avvicinarsi al mondo dell’arte e a quello della scienza con uguale curiosità intellettuale e competenza tecnica. In queste ultime opere realizzate la gestualità dell’artista si unisce alla casualità dell’esplosione in una sovrapposizione di piani coloristici e di significato, materializzando ancora di più il connubio e il dialogo stretto tra il pensiero dell’Uomo e quello della Natura.
Dopo le grandi esposizioni personali a Calcata, nel suggestivo spazio de Il Granarone, allestita nel 2016 in collaborazione con l’associazione Ipazia Immaginepensiero, e nella prestigiosa sede romana dell’Università E-Campus nel 2017, e dopo la partecipazione all’Open Day della Ricerca presso il Centro ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) di Frascati nel settembre 2018, la nuova sfida di Armando è confrontarsi con l’affascinante sede dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, con le pareti che evocano il buio del Cosmo e le scenografiche riproduzioni delle sonde interplanetarie, in un ambiente perfetto per le sue opere. Infatti possiamo paragonare le Esplosioni dell’artista a dei Big Bang in miniatura che congelano l’attimo creativo della nascita dell’opera stessa e generano filamenti di colore che ricordano galassie e nebulose stagliate su sfondo nero. Proprio per creare un paragone artistico e scientifico con le più alte manifestazioni della potenza della Natura generatrice di vita, vengono accostate ai lavori di Pelliccioni immagini della Nasa riguardanti appunto galassie e nebulose, in un confronto ricco di suggestioni emotive e spunti di riflessione. In mostra anche una selezione di Esplosioni su sfondo bianco, realizzate con la medesima tecnica delle altre, in cui il contrasto cromatico si accentua dando risalto alla componente frattale dei dettagli.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, nell’ambito della “Notte dei ricercatori”, il musicista e compositore Theo Allegretti si lascerà ispirare da una opera di Pelliccioni improvvisando un componimento musicale al pianoforte che guiderà i visitatori ad immergersi ancora di più nella meraviglia dell’Universo.
Dal catalogo Armando Pelliccioni. Esplosioni nell’Arte ed Esplosioni nell’Universo, a cura di Cinzia Folcarelli, ASI (Agenzia Spaziale Italiana), Via del Politecnico, 27 settembre – 20 dicembre 2019, inaugurata durante la Notte Europea dei Ricercatori, 27 settembre 2019